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23 Settembre 2021La sindrome del piriforme è una patologia che si verifica quando il nervo sciatico viene intrappolato o compresso, e questo porta all’ infiammazione del muscolo piriforme.
Questo muscolo è molto piccolo e si trova nell’anca, più precisamente ha origine dalla superfice anteriore dell’osso sacro e finisce sulla superfice interna della parte superiore del femore. Il compito del piriforme è stabilizzare l’anca e permettere i movimenti di abduzione e rotazione, cioè il movimento che allontana la gamba dall’asse del corpo. Quindi, il piriforme, stabilizza in modo importante il femore e l’anca e questo lo porta ad essere un muscolo, il quale va spesso incontro a sovraccarichi che potrebbero avere ripercussioni su tutta la zona del bacino e sulla postura.
Le cause principali della sindrome del piriforme:
Le cause principali di questa patologia non sono del tutto chiare e vi sono diverse ipotesi in merito. La causa più accreditata è quella di Kendall, che ipotizzò che la natura di questo problema derivasse da un trauma diretto o ripetuto. Un esempio di trauma ripetuto è la posizione seduta in auto che costringe il piriforme a rimanere in tensione e quindi il muscolo perde di elasticità.
Il piriforme trovandosi tra femore e bacino risente di tutti i cambiamenti posturali e articolari; il risultato è che il muscolo cerca di adattarsi a questi cambiamenti attivando i propri trigger points.
*I trigger points sono punti del corpo in cui vi è maggiore densità e rigidità nei tessuti; quindi, in pratica sono un nodo di una fibra muscolare in costante contrazione. Per approfondire: clicca qui*
Quindi si può dire che la sindrome del piriforme sia dovuta a cause principalmente secondarie, tra le cause primarie vi sono i traumi diretto che comportano una pressione meccanica del nervo sciatico, come ad esempio:
- corsa tecnicamente errata o con scarpe non adatte
- anomalia anatomica ossea, muscolare o nervosa
- trauma diretto e lesione muscolare
- ipersollecitazione del muscolo causata da un’attività fisica intensa e costante
- problemi di postura, al bacino e agli arti inferiore (es. mal posizionamento o differenza della lunghezza tra le gambe)
- mantenimento della posizione seduta per molto tempo
I sintomi della sindrome del piriforme
Il sintomo caratteristico della sindrome del piriforme è il dolore in zona glutea, che si intensifica mantenendo una posizione seduta per più di 15 minuti. Solitamente i pazienti lamentano un dolore che parte dal gluteo e si irradia fino a dietro al ginocchio, talvolta fino alle dita dei piedi. Altri sintomi caratteristici sono:
- dolore nella zona dell’anca, avvertito come formicolio o intorpidimento
- dolore alla palpazione
- dolore quando ci si alza dal letto
- dolore che peggiora in posizione seduta
La diagnosi della sindrome del piriforme
I sintomi della sindrome del piriforme sono molto simili alla sintomatologia della sciatalgia, tanto che viene definita come “falsa sciatalgia”, per cui è fondamentale escludere altre patologie come un’ernia del disco eseguendo una meticolosa diagnosi differenziale.
La diagnosi differenziale consiste nell’escludere diverse patologie che presentano sintomi simili e per farlo occorre eseguire alcuni esami di imaging:
- Test clinici:
Il test di Freiberg consiste nello stirare le fibre del muscolo piriforme, se il loro allungamento è doloroso si può affermare che il test è positivo
- Il test di Pace e Nagle prevede che il paziente cerca di divaricare le gambe spingendo con le mani contro il muro, in questo modo si creerà una contrazione isometrica del muscolo piriforme e si avverte dolore muscolare allora il test sarà positivo.
- Risonanza magnetica e TAC
Un livello più approfondito di indagine può essere raggiunto con la risonanza magnetica, la quale evidenzia i problemi dei tessuti molli e della struttura ossea. La TAC consente di visualizzare le strutture anatomiche in tre dimensioni; tuttavia, è sconsigliata in quanto il paziente assume un elevata quantità di radiazioni.
- Elettromiografia
Un esame utile per verificare la conducibilità nervosa del muscolo è l’elettromiografia. Quest’esame consiste nel valutare la funzionalità delle strutture che costituiscono il sistema nervoso e i muscoli, per cui è un esame che sfrutta gli impulsi elettrici generati da elettrodi per diagnosticare eventuali patologie del sistema nervosi.
Trattamento della sindrome del piriforme
Il tipo di trattamento da seguire varia in base a
- Sintomatologia
- Intensità del dolore
- Amenesi del paziente
In ogni caso il trattamento conservativo è sempre consigliato rispetto all’intervento chirurgico, quindi si può scegliere tra:
- Farmaci
I farmaci sono utili nella fase acuta, questo perché l’utilizzo di farmaci antinfiammatori riducono l’infiammazione e alleviano il dolore. Ma non per questo curano l’infiammazione, anzi i farmaci sono utili solo per alleviare il dolore ma non per curare la causa principale.
Quindi i trattamenti osteopatici e fisioterapici sono i più consigliati per la sindrome del piriforme, bisogna ricordare che molto spesso il piriforme potrebbe essere in sofferenza per problemi ad altre parti del corpo come per esempio gli arti inferiori.
- Massaggio muscolare
Prima abbiamo visto come i trigger points si attivino quando si soffre della sindrome del piriforme, il massaggio muscolare ha come obbiettivo quello di trattare i punti trigger e diminuire la loro contrattura. Una volta disattivati i trigger point si verifica un detensionamento del piriforme che porterà a un diretto miglioramento della sintomatologia dolorosa.
- Compressione ischemica
Un’altra tecnica per la decompressione dei trigger point consiste nel comprimere intensamente uno specifico punto in modo da alterare la pressione sanguigna. Quindi ripristinando una situazione favorevole a livello circolatorio si elimineranno le aderenze tipiche dei trigger points e la normale fisiologia dei tessuti.
- Stiramento
La tecnica dello stiramento consiste nell’allungare lentamente il muscolo e mantenere la posizione finale fin quando il muscolo si distende così da ritornare alla normale fisiologia
- Terapia laser
La laserterapia utilizza i raggi laser per agire sulle cellule. Gli effetti della laserterapia sulle cellule sono: miglioramento del metabolismo cellulare e riparazione dei mitocondri (considerati il polmone delle cellule), quindi una stimolazione di tali strutture porta al miglioramento della sintomatologia e favorisce la riparazione sui tessuti. Ma le attività benefiche della laser terapia non finiscono qui; infatti oltre ai benefici già elencati la laserterapia è utile per:
- edemi
- drenaggio linfatico
- ossigenazione dei tessuti
- Elettroterapia
Anche detta TENS, l’elettroterapia è la terapia più utilizzata in fisioterapia. Grazie a degli elettrodi, il fisioterapista va a stimolare elettricamente le fibre nervose situate sottopelle. Questa tecnica è molto utile nel trattamento del dolore muscolo-scheletrico
- Tecar terapia
L’ efficacia della tecar terapia è fortemente influenzata dalla scelta del percorso terapeutico e dalle altre tecniche e strumenti utilizzati. Rimane però un elettromedicale che associato ad una giusta terapia può portare a numerosi benefici.
Rimedi naturali
La sindrome del piriforme se non si manifesta in maniera aggressiva e cronica può essere gestita anche in maniera autonoma, effettuando alcuni accorgimenti come:
- massaggi
- stretching
- impacchi di ghiaccio
- lavoro di disattivazione dei trigger point