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19 Maggio 2021Trattamento dei Trigger Point
Vi è mai capitato di sentire sotto la vostra pelle una sorta di ‘gomitolo’ di muscoli molto rigido e dolente al tatto?
Essi potrebbero essere i cosiddetti “trigger point”, un Trigger Point è anche chiamato punto grilletto e consiste in un cambiamento delle fibre muscolari, che si accorciano e rimangono in stato di contrazione.
I MtrP (Trigger Point miofasciali) possono essere attivi ovvero quando il nodulo provoca dolore o inattivi quando anche al tatto non viene suscitato alcun fastidio ma essi provocano comunque rigidità muscolare. Tra i fattori che causano tali problematiche vi sono: la postura, lo sport, le anomalie ossee congenite o una posizione di sonno scomoda mentre la tensione emotiva può rendere tesi alcuni muscoli, come quelli del collo e provocare forti mal di testa.
Quali sono i segni e i sintomi dei Trigger Point?
- Dolore costante o solo durante il movimento e quando il Trigger Point è premuto
- Debolezza muscolare
- Sensazione di vertigini e mal di testa
- Pelle rossa sul Trigger Point
- Pelle che pizzica o è sensibile al tatto
Trattamenti:
Come vengono trattati i punti trigger?
Possono essere trattati in due modi, attraverso la tecnica del Dry Needling o grazie a dei trattamenti manuali:
Il Dry Needling trae le sue origini dall’osservazione e dagli studi condotti da Travell e Simons sul trattamento dei Trigger Point. Questa tecnica oggi risulta molto efficace ed è riconosciuta e praticata con successo in tutto il mondo. Il termine Dry Needling si riferisce al fatto che, nel trattamento del dolore dei Trigger Point miofasciali, vengono utilizzati aghi sterili e monouso senza la somministrazione di alcun medicinale.
L’obbiettivo è stimolare il tessuto muscolare contratto riducendo così l’infiammazione. La stimolazione diretta del Trigger Point causa contrazioni rapide e involontarie del muscolo, conosciute come segni di sussulto o “Twitch response”. Il sussulto viene descritto dal paziente come “un male che fa bene” ed è seguito da una sensazione di rilassamento.
Il Dry Needling non è agopuntura!
Sebbene gli aghi utilizzati per il Dry Needling siamo gli stessi utilizzati nell’agopuntura, i due approcci sono diversi tra loro. Con il Dry Needling si trattano in modo specifico i Trigger Point precedentemente diagnosticati all’interno dei muscoli, con l’obiettivo di facilitare il rilassamento della fascia muscolare. Questo non avviene nella pratica dell’agopuntura secondo cui, a seconda degli obiettivi da raggiungere, vengono trattati diversi punti all’interno di vari tipi di tessuto.
In alternativa al Dry Needling i trigger points possono essere trattati anche attraverso delle terapie manuali:
- Si può ricorrere alla terapia di compressione: il terapista preme sul punto di innesco fino a quando il muscolo si rilassa e successivamente si procede nel massaggiare.
- La stimolazione nervosa elettrica transcutanea (TENS) utilizza, invece, i segnali elettrici per aiutare ad alleviare il dolore. Vengono posizionati dei cuscinetti sopra e intorno al punto di innesco collegati ad un dispositivo che invia segnali elettrici per ridurre il dolore.
- La fisioterapia può aiutare ad alleviare e prevenire i punti trigger. Un fisioterapista insegnerà al paziente alcuni esercizi di stretching che allungano i muscoli alleviano il dolore. Il terapeuta può anche aiutare a trovare le cause dei Trigger Points.