La spondilolistesi è una patologia che grava sulla colonna lombare o cervicale, consiste in uno spostamento anteriore di una vertebra rispetto alla vertebra superiore, a causa di una rottura o un trauma. La rottura di uno o più istmi vertebrali è chiamata spondilosi e ciò comporta una spondilolistesi; le vertebre più colpite sono quelle cervicali C3, C4, C5, C6 e quelle lombari L3, L4, L5. In genere lo scivolamento può avvenire in 3 direzioni:
La caratteristica di questa condizione è che il dolore inizia improvvisamente e aumenta gradualmente accentuandosi dopo determinati movimenti. è giusto specificare che, in alcuni casi, la presenza di spondilolistesi viene osservata a seguito di esami strumentali del tutto causali. Quindi molti pazienti presentano questa condizione ma risultano asintomatici.
Le cause di spondilolistesi sono moltissime, è fondamentale analizzare poiché assieme alla diagnosi ci forniranno informazioni per poter scegliere il trattamento migliore:
Sulla base di queste cause, la spondilolistesi può essere:
Per classificare i diversi livelli di spondilolistesi, si utilizza una scala chiamata “scala di Meyerding” ed è la più usata in ambito clinico. L’autore distingue lo scivolamento in quattro gradi:
La sintomatologia della spondilolistesi e della spondilosi può non essere sempre uguale e può modificarsi nel tempo. Da giovani si potrebbero accusare dei dolori lombari o cervicali soprattutto dopo attività fisica intensa, andando avanti nel tempo questi dolori diventano sempre più frequenti e intensi tanto da chiedere il consulto di un medico che a quel punto tramite la Rx scoprirà la patologia.
Tra i sintomi più comuni notiamo:
È importante precisare che in alcuni casi la spondilolistesi può essere asintomatica e viene scoperta in seguito ad esami effettuati per altre motivazioni.
Prima di analizzare come si effettua la diagnosi, bisogna escludere alcune patologie che potrebbero essere confuse con la spondilolistesi:
Tra i diversi esami strumentali, quello che si usa principalmente per diagnosticare la spondilolistesi è la radiografia Rx. Questa permette di osservare lo scivolamento della vertebra e aiuta a rilevare il grado dello scivolamento. Una volta appurata la patologia si dovranno eseguire ulteriori radiografie dinamiche, cioè in completa flessione e in completa estensione.
In alcuni casi, se il medico ha dei dubbi rispetto all’origine e vuole valutare meglio la rottura dell’istmo vertebrale allora sarà opportuno aggiungere una risonanza magnetica così da poter individuare la presenza di edema della spongiosa ossea. Inoltre, la risonanza fornisce anche delle informazioni sullo stato dei dischi intervertebrali e come si comporta lo spazio del canale vertebrale; questo è fondamentale in quanto se è presente una strozzatura allora vi è anche un problema neurologico. In tal caso si passa al migliore strumento di diagnosi per la spondilolistesi, ovvero la TAC. La tomografia computerizzata fornisce in maniera accurata l’anatomia delle vertebre e la loro posizione oltre, ovviamente, a mostrare l’infiltrazione del tumore e quanto abbia danneggiato la vertebra.
Il trattamento per la spondilolistesi e spondilosi può essere sia conservativo che chirurgico: nei casi in cui lo scivolamento è minore del 50% sarà possibile ricorrere al trattamento conservativo, in cui si usano farmaci antinfiammatori, fisioterapia e infiltrazioni ed è indicato principalmente per i soggetti giovani.
La fisioterapia per curare la spondilolistesi è fondamentale ed è ancora più importante farla da un fisioterapista preparato e specializzato, questo perché basta davvero poco per creare nuove problematiche e peggiorare una situazione già precaria.
La fisioterapia, quindi, è indicata per i primi due gradi e dovrà essere concordata con l’ortopedico e il neurochirurgo, generalmente il trattamento si divide in due fasi:
I soggetti affetti da questa patologia non trovano una cura definitiva ma trovano un trattamento mirato e continuo nel tempo che migliora la qualità della vita e della sintomatologia, ma molto spesso riesce anche a bloccare lo sviluppo della malattia.
La terapia chirurgica è indicata in questi casi:
La chirurgia, in questo caso, ha lo scopo di ottenere una fusione solida delle vertebre, correggere la deformità, decomprimere la radice nervosa e eliminare il dolore. Esistono varie tecniche che possono essere utilizzate negli interventi di spondilolistesi che il chirurgo sceglierà secondo le condizioni del paziente. L’intervento più utilizzato è quello di artrodesi in cui si blocca la progressione dello scivolamento e si corregge la deformità fornendo sollievo dai sintomi. Dopo l’operazione chirurgica il paziente deve essere riabilitato e deve seguire un percorso con un fisioterapista, il quale aiuterà il paziente a rinforzare la muscolatura e gestire il dolore. Infine a seguito dell’intervento è possibile avere alcune complicazioni come:
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