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Sai quali sono gli infortuni più frequenti della ginnastica artistica?

La ginnastica artistica è uno sport dinamico in cui i partecipanti completano alcuni movimenti su attrezzature appositamente progettate. Questo sport è noto per la sua abilità artistica e la sua grazia, inoltre richiede ai ginnasti di mostrare equilibrio, forza e flessibilità durante movimenti come capriole o altre mosse acrobatiche. È chiaro per arrivare ad una condizione tale bisogna mettere a dura prova il proprio fisico e questo può comportare numerosi infortuni. Anche gli atleti mondiali spesso sono oggetto di problemi gravi e disabilitanti. Prima di focalizzarci su quali tipi di infortuni possono presentarsi, come molti sapranno, i campionati di ginnastica artistica 2021 sono alle porte. Si terranno dal 18 al 24 ottobre a Kitakyushu in Giappone e sarà la cinquantesima edizione. La competizione si sarebbe dovuta svolgere a Copenaghen, a luglio 2020 ma la Federazione di Ginnastica Danese ha deciso di rinunciare a causa del covid. La gara si compone in una finale all-round e le finali ad attrezzo, ma non le finali a squadre. Quindi ogni nazione potrà chiamare un massimo di quattro ginnaste e sei ginnasti che parteciperanno individualmente. Le gare saranno disponibili in chiaro su Raisport e Rai sport web.

Per quanto riguarda l’Italia, come in tutto il 2021, ha regalato grandissime emozioni già nelle qualificazioni. La nazionale avrà uno scenario da protagonista in questa edizione con la concreta possibilità di strappare un filotto di finali di specialità da record. Il nostro dream team artistico è composto da:

  1. Nicola Bartolini, il sardo dopo il bronzo agli europei potrà levarsi una grande soddisfazione nel corpo libero
  2. Thomas Grasso, il romagnolo si presenta all’esordio con uno strabiliante risultato nel volteggio. Con una media del 14.599 (il campione in carica ha un punteggio di 14.833) potrà essere una spina nel fianco per l’ucraino Nazar Chepurnyii.
  3. Salvatore Maresca, il campano ha debuttato negli anelli durante i mondiali scorsi ed è arrivato sesto. In questa edizione avrà sicuramente voglia di riscattarsi, soprattutto in questa disciplina in cui da anni siamo tra i top.
  4. Carlo Macchini, il marchigiano è tra i favoriti alla sbarra e dopo l’errore agli Europei dove a causa di un problema non è riuscito a conquistare un titolo ormai certo, siamo sicuri che arriverà in Giappone affamato di vittoria.
  5. Marco Lodadio, il romano dopo la delusione olimpionica, ha saltellato dopo nell’uscita degli anelli, è già pronto per rifarsi

Nella ginnastica artistica le cadute sono molto frequenti, quindi il polso rappresenta la maggiore sede di stress in questa disciplina. Essendo sottoposto a movimenti intenso e flessioni enormi, il polso, si danneggia facilmente soprattutto a livello di fibrocartilagine triangolare. Molti specialisti sostengono che, soprattutto nelle donne, i continui carichi sul polso possono determinare una fusione del nucleo radio distale provocando una crescita dell’ulna che porta alla formazione di un urna plus.  A fronte di questo problema si cerca di limitare eventuali over-stress articolari con una serie di bendaggi e fasciature, in condizione croniche e sintomatiche è necessario un intervento chirurgico per ridurre la testa dell’ulna.

In generale, gli infortuni più frequenti si verificano in zone specifiche come:

Tendine d’Achille: i ginnasti spesso soffrono di diverse tipologie di disturbi al tendine d’Achille, questo tendine localizzato al di sopra del tallone viene continuamente stressato dai ripetuti salti ed atterraggi. Il trattamento è principalmente fisioterapico e consiste nello stretching, riduzione dell’attività fisica ed esercizi specifici di riabilitazione. Nel caso in cui i sintomi fossero acuti, sarà necessario immobilizzare l’area per 7/10 giorni.

Caviglia e piede: Sempre per il motivo precedente, anche caviglia e piede sono diretti interessati. Le distorsioni sono molto frequenti e comportano gonfiori, lividi e lassità dei legamenti. Questi problemi necessitano di esami clinici radiologici o ecografici, ma nel frattempo è possibile intervenire immediatamente con il metodo R.I.C.E., ovvero riposo, ghiaccio, compressione ed elevazione.

Nei casi meno gravi, il fisioterapista può aiutare con l’utilizzo del kinesiotaping per proteggere e stabilizzare l’arto, nei seguenti 7/25 giorni bisognerà stare a riposo e seguire il programma rieducativo del fisioterapista. Nei casi più gravi, in cui è presente anche una lacerazione del legamento sarà necessaria la chirurgia e un gesso.

Polso: come abbiamo accennato precedentemente, il polso è soggetto a forze che possono superare di due volte il peso corporeo. Proprio per questo, il polso è considerato l’arto da tenere più “caro”, sia per la sua importanza e sia per i suoi lunghi tempi di recupero. Per cui quando si manifestano i dolori al polso, il primo trattamento è ridurre l’attività fisica. In seguito bisogna valutare i danni, nel caso di tendiniti la terapia può essere aiutata dall’utilizzo di laser yag e quindi il processo di recupero si velocizzerà. I traumi continui ai polsi possono essere, in parte, attenuati grazie all’utilizzo di polsini che limitino l’estensione completa del polso nelle fasi di appoggio e spinta

Legamento crociato anteriore: le lesioni all’LCA sono molto comuni in tutti gli sport, nella ginnastica artistica si concentrano soprattutto per chi pratica ribaltata, volteggio e atterraggio. Diciamo che in questo tipo di problema è più importante la prevenzione che la terapia; in quanto una volta rotto la soluzione è inevitabilmente chirurgica. Nei casi in cui si debba ricorrere alla chirurgia, l’assenza dall’attività sportiva è di minimo sei mesi, non contando la riabilitazione. Quindi, mai come in questo caso, è bene dire:” meglio prevenire che curare”

Zona lombare, negli sportivi la schiena è soggetta a molte forze contrastanti. La lombalgia è un fenomeno molto diffuso ed è originato da strappi muscolari o dei legamenti, ma può essere anche frutto di uno sforzo eccessivo o disfunzioni dell’apparato muscolo-scheletrico. Il trattamento consiste nella diagnosi e terapia riabilitativa, aiutati da terapie strumentali e manuali come la tecarterapia, la ginnastica posturale e i trattamenti osteopatici

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