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Sindrome del tunnel cubitale

La sindrome del tunnel cubitale è la compressione del nervo ulnare del gomito.

Il nervo ulnare è un nervo degli arti superiori, il suo tragitto percorre tutto l’arto superiore fiancheggiando l’ulna ed è dotato sia di funzioni sensitive che di funzioni motorie. La caratteristica principale di questo nervo è che è il più grande nervo non protetto del corpo umano, ovvero non ci sono strutture muscolari o ossee a protezione del nervo. Per questo quando sbattiamo il gomito in “quel determinato punto” avvertiamo una sensazione di scossa e formicolio, ma ovviamente questa mancata protezione determina la particolare suscettibilità del nervo alle lesioni da traumi.

Sintomi sindrome del tunnel cubitale

Quando il nervo ulnare si comprime, potrebbero esserci diversi segni e sintomi che possono essere notati dal paziente o osservati durante una visita medica. In genere i sintomi aumentano quando il gomito si flette, e possono essere classificati in tre fasi distinte:

  1. Fase iniziale
    1. dolore lieve
    1. alterazione della sensibilità
    1. formicolio
    1. intorpidimento
    1. ipoestesie (diminuzione della sensibilità)
  2. Fase intermedia
    1. peggioramento dei sintomi precedentemente elencati
    1. dolore bruciante al gomito
    1. dolore bruciante che si estende fino alla mano nella regione mediale (guardando il palmo della mano, la regione mediale è la parte del mignolo)
    1. calo della forza muscolare
  3. Fase avanzata
    1. atrofia nei muscoli dell’avanbraccio e della mano
    1. la mano si deforma ad “artiglio”
    1. deficit motori

La sintomatologia può aggravarsi quando si poggia il gomito su una parete solida o quando si combinano determinati movimenti di flessione del gomito, abduzione della spalla ed estensione del polso. Pian paino che la sindrome del tunnel cubitale avanza, i sintomi diventano più insistenti e si verificano anche durante il riposo provocando una sindrome fisiologica detta “paralisi del sonno”.

La compressione del nervo ulnare fu classificata da de Dellon nel 1991, egli classificava tale patologia in base alla gravità della condizione ed oggi risulta essere un grande punto di rigerminerò per capire in che condizione si trova il paziente. La classifica si compone in tre parti:

  1. Lieve: è presente sintomatologia ma in maniera lieve. Si verificano parestesie intermittenti, lievi ipoestesie e nessuna atrofia
  2. Moderata: caratterizzata da parestesie, ipoestesie, debolezza dei muscoli e primi segni di atrofia muscolare
  3. Grave: nelle ultime due dita si presentano le “dita ad artiglio”, vi sono parestesie e perdita della sensibilità, la componente motoria e funzionale è completamente compromessa

Cause sindrome del tunnel cubitale

La compressione del nervo ulnare è una condizione che interessa maggiormente gli uomini rispetto alle donne, in particolari gli adulti oltre i 50-60 anni di età. Le cause di questa patologia sono per metà certe e per metà di natura idiopatica, mentre negli altri casi rimanenti può incombere per:

  • evento post-traumatico al gomito
  • microtraumi ripetitivi, ad esempio chi svolge attività lavorative in cui si tiene a lungo il gomito flesso: camionisti, violinisti, nuotatori, direttori d’orchestra e chi usa cellulare o pc per molto tempo
  • artrosi
  • condizione di valgismo al gomito
  • infezione acute
  • gravidanza
  • tumori agli arti superiori
  • malattie del tessuto connettivo
  • malformazione presenti dalla nascita
  • malattia endocrine e dismetaboliche

Il tunnel cubitale è per caratteristica anatomica, una struttura che non è in grado di rimodellarsi; quindi, quando si modifica il nervo ulnare, che vi scorre all’interno, sicuramente risulterà compromesso. Nel 40% dei casi le cause sono dovute a movimenti ripetitivi o eventi post- traumatici, nei restanti casi invece le cause sono di natura idiopatica.

Diagnosi sindrome del tunnel cubitale

Per quanto riguarda la diagnosi, è fondamentale valutare per tempo questa condizione per evitare che si arrivi al punto in cui l’unica soluzione l’intervento chirurgico. L’esame per antonomasia per valutare la degenerazione del nervo ulnare è l’elettromiografia, la quale viene eseguita da un medico neurologo. Comunque, in alcuni casi sono prescritti anche altri esami, al fine di valutare se ci siano ostruzioni nel tessuto osseo che comprimono il nervo ulnare, gli esami di imaging più diffusi sono:

  1. Radiografia: usata per trovare alterazioni degenerative del gomito e della colonna cervicale, oppure fratture precedenti. Inoltre, viene eseguita anche per escludere alcune patologie come: artrosi, osteofiti ecc.
  2. Risonanza magnetica: Consente di valutare le lesioni all’interno del gomito ed escludere altre lesioni che potrebbero presentarsi in maniera simile, inoltre permette di visualizzare direttamente il nervo ulnare per accertare la compressione.
  3. Tomografia computerizzata: in genere questo tipo di esame viene indicato ai soggetti che presentano artrosi, lesioni post- traumatiche, tumori o pazienti che necessitano un intervento chirurgico

Rimedi sindrome del tunnel cubitale

La terapia utilizzata per la sindrome del tunnel cubitale è principalmente conservativa, in seguito se questa non dovesse dare esito positivo si passa all’intervento chirurgico.  Il trattamento non chirurgico deve durare per un periodo di almeno 3/6 mesi, prima di passare all’intervento chirurgico, e consiste nel migliorare la sintomatica allentando la pressione sul nervo ulnare e riducendo il dolore e l’infiammazione. Ovviamente quanto tipo di trattamento viene personalizzato sulla base del singolo paziente e si divide in:

  • Modifica delle attività: quindi evitare tutte quelle attività che aggravano la sintomatologia
  • Riposo e utilizzo del ghiaccio
  • Educazione del paziente: quindi aumentare le conoscenze del paziente sulla patologia e sulle attività che possono scatenare la sintomatologia
  • Utilizzo di un tutore: così da limitare la flessione del gomito a 45 gradi
  • Uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (solo se prescritti)
  • Fisioterapia: quindi utilizzo di tecniche neurodinamiche, miofasciali, articolari e anche uso di elettromedicali come tecarterapia, laser terapia ecc

Nel caso in cui il trattamento conservativo non porta benefici o è rimane comunque una debolezza muscolare, bisogna prendere in considerazione l’intervento chirurgico.

Quando operare a causa della sindrome del tunnel cubitale

La terapia chirurgica viene effettuata solo se le cure fisioterapiche non hanno gli effetti desiderati. In genere viene svolta in anestesia locale e richiede una degenza in ospedale di un paio di giorni. L’interventi chirurgico può essere di due tipi:

  1. Trasposizione anteriore del nervo cubitale, in pratica il nervo viene riposizionato per evitare una nuova decompressione durante i movimenti del gomito.
  2. Epicondilectomia mediale, in cui viene eliminata la parte dell’epicondilo mediale per evitare una nuova decompressione

Come accennato precedentemente, l’intervento chirurgico viene effettuato in condizione on cui la compressione rischia di portare danni molto gravi al nervo ulnare. Si tratta di un intervento molto veloce, dura dai 30 ai 90 minuti, e si esegue in day hospital. A seguito dell’intervento il paziente non può toccare la ferita e deve evitare assolutamente la posizione di iperflessione per il primo mese. Il recupero della forza è previsto dai 3 ai 10 mesi a seconda della condizione da cui si è partiti e infine il rischio di recidiva è inferiore al 10%.

Trattamento e fisioterapia per curare la sindrome del tunnel cubitale

La fisioterapia deve essere iniziata subito dopo l’intervento. Si inizia a lavorare sulla cicatrice con l’obbiettivo di limitare le aderenze connettivali sulle articolazioni del gomito, polso e dita e anche al fine di recuperare la forza nella presa e nella motilità della mano. La terapia deve essere svolta circa 2 volte a settimana per i primi 3 mesi dall’intervento

Esercizi per prevenire il tunnel cubitale

Per prevenire la sindorme del tunnel cubitale, si possono fare questi esercizi che aiutano ad allungare il nervo ulnare e fanno sì che il movimento attraverso il tunnel cubitale sia più fluido:

  1. Flessione del gomito ed estensione del polso
  2. Siediti e allunga di lato il braccio colpito, all’altezza della spalla, con la mano rivolta verso il pavimento.
  3. Fletti la mano e solleva le dita verso il soffitto.
  4. Piega il braccio e porta la mano verso le spalle.
  5. Ripeti lentamente 5 volte.
  6. Inclinazione della testa
  7. Siediti alto e allunga il braccio colpito di lato con il gomito dritto e il braccio all’altezza della spalla.
  8. Alza la mano verso il cielo.
  9. Inclina la testa lontano dalla mano finché non senti un allungamento.
  10. Per aumentare l’allungamento, allunga le dita verso il pavimento.
  11. Torna alla posizione di partenza e ripeti lentamente 5 volte.
  12. Flessione del braccio davanti al corpo
  13. Siediti alto e raggiungi il braccio colpito davanti a te con il gomito dritto e il braccio all’altezza della spalla.
  14. Allontana la mano da te, puntando le dita verso il suolo.
  15. Piega il gomito e porta il polso verso il viso.
  16. Ripeti lentamente 5-10 volte
  17. Siediti alto e allunga il braccio colpito di lato, con il gomito dritto e il braccio all’altezza della spalla.
  18. Alza la mano verso il soffitto.
  19. Tocca il pollice sul primo dito per fare il segno “OK”.
  20. Piega il gomito e porta la mano verso il viso, avvolgendo le dita intorno all’orecchio e alla mascella, posizionando il pollice e l’indice sull’occhio come una maschera.
  21. Mantieni la posizione per 3 secondi, quindi torna alla posizione di partenza e ripeti 5 volte.
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