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Lesione tendine cuffia dei rotatori

Il tendine è il tessuto fibroso che inserisce il muscolo sul segmento osseo se tale inserzione non avviene direttamente tramite fibre muscolari.

Le forze applicate a un tendine possono essere più di 5 volte il peso corporeo. In alcuni rari casi, i tendini possono rompersi. 

Cause di frattura del tendine della cuffia dei rotatori

Le cause possono derivare da lesioni acute come ad esempio una caduta piuttosto un sollevamento di un oggetto troppo pesante oppure da lesioni degenerative. Nel primo caso, tali eventi traumatici, causano un dolore intenso e debolezza del braccio che peggiora nel tempo. La maggior parte delle lesioni spesso, sono quelle degenerative e sono il risultato di un indebolimento del tendine. Le lesioni della cuffia dei rotatori risultano più frequenti nel braccio dominante e possono dipendere da diversi fattori.

Tra questi, la ripetizione di un movimento della spalla che sollecita muscoli e tendini della cuffia. Negli sportivi è molto frequente soprattutto in quelli che praticano il baseball, il tennis, il canottaggio. Anche molti tipi di lavori comportano continue sollecitazioni, come per coloro il cui lavoro comporta il sollevamento di pesi dietro la testa come pittori o falegnami.

Tale tipo di dolore, quando diventa persistente, può addirittura compromettere il normale svolgimento di attività di routine come il semplice pettinarsi.

Diagnosi lesione tendine cuffia dei rotatori

Per verificare la condizione, il medico potrà eseguire dei test sull’articolazione. Per confermare la diagnosi, sarà possibile eseguire degli esami di imaging come la risonanza magnetica che andrà a veder i tessuti molli come i tendini della cuffia dei rotatori.

Opzioni di trattamento della lesione della cuffia dei rotatori

Per la cura della lesione della cuffia dei rotatori, possiamo avere diverse opzioni di trattamento che variano a seconda di diversi fattori come l’età, le condizioni cliniche  e il tipo di lesione.

È previsto il trattamento conservativo che prevede chiaramente il riposo e una cura farmacologica durante il picco dell’infiammazione e poi della fisioterapia. L’intervento del fisioterapista è mirato ad un recupero motorio, funzionale e delle attività quotidiane sia esso successivo a traumi o addirittura a intervento chirurgico.

Verranno effettuate delle sedute ad hoc di terapia manuale a seconda dello stato del paziente oltre all’applicazione di elettromedicali come la magnetoterapia o l’elettrostimolazione antalgica e di rinforzo.

Oltre al trattamento conservativo, può essere previsto anche l’intervento chirurgico per riparare la lesione. Il post intervento richiederà un periodo di immobilizzazione con tutore di circa 3-4 settimane e poi un protocollo di riabilitazione

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