Fisioterapista e chinesiologo a confronto
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20 Agosto 2021La laserterapia antalgica è un trattamento con cui grazie all’energia generata dai raggi laser si ottiene una risposta biochimica da parte dell’organismo.
Il laser consiste in una sorgente di radiazioni elettromagnetiche che producono energia sotto forma di onda luminosa. Attraverso la terapia laser, l’energia viene amplificata e indirizzata su un punto molto piccolo del corpo, su cui arriva a grande intensità. La laserterapia fornisce ai tessuti energia elettromagnetica comportando numerosi effetti benefici come:
- incrementa l’attività metabolica, la produzione di DNA, proteine e gli amminoacidi
- svolge un effetto antinfiammatorio
- ha un effetto antiflogistico
- aumenta il drenaggio linfatico
- ha effetto vasodilatatore
- effetto biostimolante rigenerativo dei tessuti molli e connettivi
- azione decontratturante
Esistono due tipi di laser: laser HE-ir e laser Nd-YAG; nello specifico la terapia YAG è anche detta laserterapia antalgica e consiste nell’ utilizzare un laser ad alta energia, questo permette di avere risultati evidenti già dal primo utilizzo.
Questo tipo di laser riesce ad emettere un raggio di luce caratterizzato da una lunghezza d’onda specifica che permette ai tessuti danneggiati da patologie di ripararsi e curare il dolore. La YAG può essere imposta secondo varie modalità di emissione diverse, in base allo stato infiammatorio, potrà essere acuta, sub acuta e cronica.
La laserterapia è utile per tutti i problemi osteo-articolari e muscolo-tendinei, quindi per tutte le patologie di tipo inserzionale come:
- epicondilite
- tendine d’Achille
- spina calcaneare
- tendinite alle spalle
- edema
- ematoma
- distorsione alla caviglia
- lesioni muscolari
- lesioni tendinee
- contusione
- infiammazioni vertebrali e discale
- lombalgia
Come funziona la laserterapia antalgica
Il ciclo di laserterapia antalgica di solito si conclude in dieci sedute, i risultati potranno essere apprezzati sin dalle prime applicazioni, però, l’infiammazione continuerà ad esserci a prescindere dall’ assenza di dolore. Quindi dopo 10/15 giorni l’infiammazione dovrà essere valutata poiché il trattamento è solo una stimolazione per il corpo a reagire e garrire, per questo se il nostro organismo non risponde alla stimolazione, dovremo cambiare trattamento.
I trattamenti di laserterapia possono essere eseguiti quotidianamente o a distanza di un minimo di 6 ore, lo stesso trattamento dovrà prima essere consigliato e prescritto dall’ortopedico, che dopo aver letto la diagnosi richiederà di procedere con le sedute.
Durante una seduta di laserterapia: l’applicatore viene appoggiato sulla parte da trattare e per 10/20 minuti il raggio colpisce il punto dolente, l’applicazione non provoca dolore ma solo una percezione di calore. Le tecniche più comuni sono:
- terapia mirata: mira il raggio su una singola lesione
- terapia a scansione: tratta zone più vaste
L’azione del laser dipende da:
- caratteristiche del tessuto
- lunghezza d’onda
- densità di potenza
- inclinazione del raggio laser
- tempo di esposizione
Una visita fisiatrica da effettuare con un medico specializzato in fisica e riabilitazione è fondamentale. Questo soprattutto per capire che tipo di terapia seguire, ad esempio: laser massaggio, elettrostimolatore, ultrasuono ecc.
Chi effettua la laserterapia antalgica, quali sono le controindicazioni e gli effetti collaterali?
Per beneficiare della laserterapia ci si può rivolgere a diversi specialisti, come: chirurgo vascolare, medico estetico, fisioterapista, medico riabilitativo, cardiologo, odontoiatra, ginecologo, fisiatra, chirurgo generale. La laserterapia è controindicata in gravidanza, in casi di neoplasie maligne e se si soffre di epilessia, può essere svolta dai portatori di pacemaker se lo specialista lo richiede.
Non esistono veri e propri effetti collaterali di questa terapia, al massimo si possono verificare effetti collaterali temporali come arrossimento della pelle, edema, piccoli ematomi, prurito o leggere ustioni