Quando si parla di stenosi spinale lombare si intendono tutte quelle condizioni che comportano un restringimento del canale spinale lungo il tratto lombo-sacrale della colonna vertebrale, questa condizione causa una compressione del midollo spinale e dei nervi spinali presenti in quel tratto.
Prima di vedere in che cosa consiste la stenosi lombare, bisogna sapere com’ è formato il canale spinale: il canale spinale o vertebrale è un condotto che ospita e protegge il midollo spinale, cioè l’organo principale che, insieme all’ encefalo, costituisce il sistema nervoso centrale. Il condotto inizia dalla vertebra cervicale C1 e finisce nella vertebra sacrale S5 ed è il motore neurale del corpo umano. Grazie al midollo spinale e ai nervi spinale riusciamo a trasportare le informazioni dal cervello fino al mignolo, è come se fosse il nostro internet umano.
La stenosi lombare è la forma di stenosi più comune e può essere sintomatica o asintomatica:
Questa patologia è osservata nella maggior parte nei soggetti maschi dopo i 50 anni, questo accade a causa della degenerazione del disco intervertebrale, dall’ ipertrofia delle faccette articolari o dalla presenza di osteofiti. Inoltre, spesso la stenosi lombare è associata ad altre patologie come la spondilolistesi o la scoliosi degenerativa.
Nella maggior parte dei casi, la causa del tipico restringimento del canale vertebrale è una deflagrazione della colonna vertebrale, causata dai naturali processi che si possono verificare durante l’invecchiamento, come ad esempio:
Questi cambiamenti possono comportare il restringimento delle strutture neurovascolari della colonna vertebrale: causando la compressione di tali strutture e si iniziano a sviluppare i sintomi caratteristici. Ovviamente, la riduzione del canale è un processo molto lento che si sviluppa nel tempo, quando il restringimento arriverà a compromettere la funzione nervosa o vascolare allora si inizieranno a sviluppare i sintomi.
La sintomatologia della stenosi lombare è una conseguenza della compressione del midollo spinale e della radice dei nervi spinali. Inoltre, i sintomi come vedremo possono avere un grave impatto sulla qualità della vita; i principali segni sono:
Prima di valutare i sintomi è importante differenziare la claudactio neurogena dalla claudactio vascolare
La diagnosi per la stenosi lombare è effettuata unendo le informazioni ottenute dall’anamnesi (storia di vita del paziente) con i risultati degli esami strumentali.
L’ imaging in questa patologia è molto importante in quanto consente al chirurgo di individuare quale eventuale intervento chirurgico effettuare. Gli esami da fare in tal caso sono:
Per trattare la stesosi lombare si può scegliere se procedere con un trattamento conservativo o scegliere di intervenire chirurgicamente, questo ovviamente varia a seconda della causa e dalla gravità dei sintomi:
Questo tipo di trattamento inizia dall’ educazione del paziente, il quale viene informato precisamente sulla propria condizione e sull’ importanza della sua costanza nella riabilitazione. Il processo di recupero è, infatti, molto lento e richiede diversi mesi per una ripresa ottimale.
In questa terapia la fisioterapia è la parte fondamentale: grazie a diverse tecniche di terapia manuale (es. manipolazioni vertebrali, mobilizzazioni specifiche del rachide, tecniche miofasciali ecc.), il fisioterapista aiuta il paziente ad alleviare il dolore e migliorare la mobilità e la funzionalità.
Inoltre, lo specialista saprà anche darvi numerosi esercizi da realizzare a casa volti alla rieducazione posturale, poiché lavorare sul miglioramento della colonna permette di rafforzare i muscoli vertebrali e quindi aumentarne l’efficienza.
La terapia conservativa è indicata quando:
il trattamento chirurgico non è mai la prima scelta, questo è dovuto al fatto che le opzioni chirurgiche presentano un margine di rischio non trascurabile. Quindi la scelta chirurgica avviene nel caso in cui:
L’ obbiettivo della chirurgia è annullare il restringimento del canale e decomprimere il midollo spinale, le possibili tecniche utilizzate sono: la laminectomia, la fusione spinale, la foraminotimia e la faccettomia.
La tecnica più utilizzata è la laminectomia decompressiva, questo tipo di chirurgia consiste nel rimuovere gli elementi che restringono lo spazio nel canale per diminuire la pressione esercitata sui nervi e di conseguenza diminuire i sintomi. Dopo l’intervento è fondamentale che il paziente segua, con l’aiuto di un fisioterapista, un programma di riabilitazione post-chirurgica al fine di recuperare in modo completo la funzionalità della colonna e far sì che possa ritornare a svolgere in modo ottimale le attività quotidiane
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