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Cos’è la pubalgia?
Con il termine pubalgia ( nota anche come sindrome del nervo perforante ) si intende una sintomatologia dolorosa caratterizzata da dolore in sede inguinale e/o pubica e/o sulla faccia interna delle cosce (muscoli adduttori della coscia). Il termine è alquanto generico poiché le cause di tale sindrome sono molteplici; secondo Jarvinen è possibile identificare ben 72 cause di pubalgia. Il dolore deriva in genere da una lesione causata da attività fisica e da chi pratica sport.
Sintomi pubalgia
Il dolore all’inguine è un’entità comune negli atleti, in particolare quelli che praticano sport che richiedono un uso specifico (o un uso eccessivo) dei muscoli addominali inferiori e la muscolatura prossimale della coscia (ad es. Calcio, hockey su ghiaccio, football).Nonostante l’elevata prevalenza del dolore inguinale negli atleti, la causa del dolore inguinale può essere difficile da chiarire a causa della complessa anatomia locale e dell’ampia diagnosi differenziale.
Pubalgia cause
Una causa sempre più riconosciuta di dolore cronico all’inguine negli atleti è la pubalgia atletica (AP). Nel corso degli anni, molti nomi diversi sono stati associati a questa lesione, come ernia sportiva, sindrome del dolore inguinale pubico, inguine maschile-sportivo, complesso di lesioni inguinale dei calciatori, sindrome del giocatore di hockey, ernia atletica e interruzione inguinale.
L’AP è una delle diagnosi più difficili da fare quando si valuta un paziente con dolore all’inguine. Questa condizione è ridondante, non ben definita e difficile da valutare mediante esame fisico e modalità di imaging.
Vi è anche una crescente consapevolezza di un’associazione tra una gamma di disturbi dell’anca limitanti il movimento (impingement femoro-acetabolare [FAI]) e AP in un sottogruppo di atleti. Ciò ha contribuito ad aumentare il livello di complessità del processo decisionale relativo al trattamento. Tuttavia, possono essere delineati approcci diagnostici e terapeutici da utilizzare per i pazienti con AP.
Rientra tra le patologie di sovraccarico, cioè rientranti da una serie di microtraumi ripetuti nel tempo. La sindrome della guaina del retto è la forma più comune di pubalgia. Si ha una sindrome retto adduttoria quando è presente un’infiammazione cronica (tendinopatia inserzionale) dei retti addominali.
Inizialmente il dolore acuto è situato nella zona pubica, successivamente si irradia nella faccia antero-mediale della coscia e a volte anche in sede retropubica. Tale dolore può comparire a riposo, durante uno o più movimenti. All’esame clinico la muscolatura degli adduttori risulta essere contratta e la pressione a livello del pube è più o meno dolorosa.
Bisogna inoltre differenziare anche questi sintomi dalla coxartrosi. Le cause come detto precedentemente sono molteplici ma il più delle volte si tratta di una problematica da sovraccarico funzionale e colpisce principalmente gli sportivi che praticano attività sportiva agonistica e non quali tennisti, calciatori, ciclisti.
La patologia colpisce inoltre circa una donna in gravidanza su dieci. Le principali cause sono uno squilibrio eccessivo tra i muscoli adduttori e addominali, deficit posturali quali intrarotazione femorale, antiversione di bacino o un deficit viscerale, scoliosi, eterometrie degli arti inferiori. Anche i calcoli renali (piccoli depositi di minerali duri nei reni e nella vescica) o le fratture ossee possono causare dolore all’inguine. Vi sono anche disturbi meno comuni che possono causare fastidio e dolore alla zona inguinale e questi sono:
infiammazione intestinale
ingrossamento di linfonodi
cisti ovariche
artrosi all’anca
Cure e rimedi per la pubalgia
Gli obiettivi di qualsiasi programma di riabilitazione sono:
Ridurre il dolore iniziale e il gonfiore
Migliorare la flessibilità
Rafforzare i muscoli
Recuperare gradualmente la piena forma fisica
Sebbene possa sembrare banale, la prima fase del trattamento è il riposo totale. Riposo che può allontanarti dallo sport anche fino a 5 mesi, dove non devi fare sport come: corsa, calcio, pallacanestro, pallavolo, danza, ecc.
L’unico sport che può essere continuato è quello nuovo, ma solo dopo una visita medica.
Anche i rimedi di base potrebbero essere banali, ma è necessario non sottovalutarli:
- non ignorare il dolore
- consultare il medico
- non continuare ad allenarti
- non sottovalutare i sintomi
Ovviamente questi rimedi di base devono essere seguiti solo nel caso in cui la sia in forma lieve, ma se vengono ignorati la situazione potrebbe peggiorare.
Nei casi più gravi il consiglio numero uno è di consultare un professionista.
Pubalgia cause – Si può dire che la pubalgia è una sindrome dolorosa con un’entità patologica ben nota, essa richiede una diagnosi precoce che permetterà di dare un trattamento adeguato ed efficace. Per questo tipo di patologia, è necessario riuscire a capire qual è la causa o le cause scatenanti e cercare di eliminarle. La diagnosi è di tipo clinico obiettivo e prevede test ortopedici di mobilità articolare, di attivazione muscolare e di forza oltre che digito palpazione dell’area interessata da infiammazione. Molto spesso è caratterizzata da artrosi della sinfisi pubica. Molto spesso il dolore è causato da un infiammazione del tendine adduttore e questo può essere riscontro tramite una semplice ecografia muscolo tendinea. In fase acuta, il soggetto deve assolutamente rimanere a riposo e sottoporsi a terapia medica a cui segue quella fisioterapica. La terapia fisica strumentale prevede applicazione che mirano a ridurre dolore, infiammazione, contratture e eventuali calcificazioni tendinee inserzionali. Gli strumenti più indicati possono essere la laserterapia, la tecarterapia e le onde d’urto. Le onde d’urto possono accelerare la guarigione se il danno è a carico dei tessuti molli. Molto importante risulta essere il metodo di rieducazione posturale mezieres per riequilibrare la muscolatura posteriore e anteriore sia nella fase di cura che nella fase di prevenzione . Attraverso piccoli accorgimenti, è possibile limitare l’insorgere della malattia. Per gli atleti si consiglia lo stretching per evitare lesioni e di fare un riscaldamento appropriato prima dell’attività fisica.
Trattamenti
Il medico può richiedere una visita specialistica per comprendere i trattamenti migliori da utilizzare. Potrebbe essere utile a tal scopo una risonanza magnetica.
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