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Spondilolistesi e spondilolisi

La spondilolistesi è una patologia che grava sulla colonna lombare o cervicale, consiste in uno spostamento anteriore di una vertebra rispetto alla vertebra superiore, a causa di una rottura o un trauma. La rottura di uno o più istmi vertebrali è chiamata spondilosi e ciò comporta una spondilolistesi; le vertebre più colpite sono quelle cervicali C3, C4, C5, C6 e quelle lombari L3, L4, L5. In genere lo scivolamento può avvenire in 3 direzioni:

  1. scivolamento laterale: condizione molto rara, consiste in uno scivolamento alla destra o alla sinistra rispetto alla vertebra soprastante, prende il nome di laterolistesi
  2. scivolamento anteriore: condizione più frequente ed è chiamata Anetrolistesi
  3. scivolamento posteriore: condizione meno frequente rispetto a quella anteriore, consiste in uno scivolamento posteriore e prende il nome di retrolistesi

La caratteristica di questa condizione è che il dolore inizia improvvisamente e aumenta gradualmente accentuandosi dopo determinati movimenti. è giusto specificare che, in alcuni casi, la presenza di spondilolistesi viene osservata a seguito di esami strumentali del tutto causali. Quindi molti pazienti presentano questa condizione ma risultano asintomatici.

Cause spondilolistesi e spondilolisi

Le cause di spondilolistesi sono moltissime, è fondamentale analizzare poiché assieme alla diagnosi ci forniranno informazioni per poter scegliere il trattamento migliore:

  • Cause congenite: sono le più frequenti e si presentano quando il paziente nasce con un istmo non unito, così con l’avanzare dell’età inizia a comparire la sintomatologia e quindi si scopre lo scivolamento della vertebra.
  • Cause traumatiche: molto spesso può capitare di subire traumi molto forti e scoprire di essere stati vittime di una frattura a uno o più istmi. Anche alcuni lavori che comportano un aggravamento del peso sulla colonna possono determinare l’insorgenza della spondilolistesi.
  • Degenerazione dovuta all’età: è raro, ma può succedere che alcuni soggetti anziani presentano una frattura dovuta alla degenerazione delle strutture vertebrali. Ma nella maggior parte dei casi tale lesione viene scoperta in tempo.
  • Artrite reumatoide: l’artrite è una malattia reumatica casistica e in alcuni casi può indebolire le strutture vertebrali
  • Tumori ossei: Anche se è una causa rara, i tumori ossei primari e metastatici non sono da escludere
  • Chirurgia: potrebbe verificarsi a seguito di un intervento chirurgico, che le nuove condizioni post- intervento determinano una serie di forze tali da modificare la struttura ossea e i legamenti.

Sulla base di queste cause, la spondilolistesi può essere:

  • Istmica: viene riscontrata a livello lombosacrale (L5-S1) ed è osservata nei soggetti in cui la causa di spondilosi non è ancora chiara. Si ipotizza che i fattori ambientali come microtraumi, carichi ripetitivi, torsione e rotazione portino sotto stress le strutture vertebrali e quindi causano la spondilosi.
  • Degenerativa: la degenerazione delle faccette articolari posteriori del disco intervertebrale porta l’instabilità di un corpo vertebrale rispetto a quello sottostante. In questa condizione non vi è alcun difetto nella struttura vertebrale e si verifica a livello di L5-L4
  • Traumatica: si verifica in seguito a fratture dell’istmo vertebrale
  • Displastica: questo tipo di condizione è congenita e causa delle alterazioni osteocartilaginee
  • Patologica: derivata da cause sistemiche come tumori ossei o disturbi al tessuto connettivo come infiammazioni, neoplasie e iatrogene

Per classificare i diversi livelli di spondilolistesi, si utilizza una scala chiamata “scala di Meyerding” ed è la più usata in ambito clinico. L’autore distingue lo scivolamento in quattro gradi:

  • grado I: scivolamento <25%
  • grado II: scivolamento compreso tra 25-50%
  • grado III: scivolamento compreso tra 50-75%
  • grado IV: scivolamento >75%
  • grado V: lussazione completa di una vertebra sull’altra, detta anche spondiloptosi

Sintomi spondilolistesi e spondilolisi

La sintomatologia della spondilolistesi e della spondilosi può non essere sempre uguale e può modificarsi nel tempo. Da giovani si potrebbero accusare dei dolori lombari o cervicali soprattutto dopo attività fisica intensa, andando avanti nel tempo questi dolori diventano sempre più frequenti e intensi tanto da chiedere il consulto di un medico che a quel punto tramite la Rx scoprirà la patologia.

Tra i sintomi più comuni notiamo:

  • Sciatica
  • Crampi alle gambe
  • Diminuzione del movimento lombare o cervicale
  • Rigidità muscolare
  • Tensione muscolare
  • Cruralgia
  • Dolore e debolezza alle gambe
  • Dolore ai glutei
  • Cervicobrachialgia
  • Anterolistesi (dolore che aumenta durante l’estensione e diminuisce con la flessione)

È importante precisare che in alcuni casi la spondilolistesi può essere asintomatica e viene scoperta in seguito ad esami effettuati per altre motivazioni.

Diagnosi spondilolistesi e spondilolisi

Prima di analizzare come si effettua la diagnosi, bisogna escludere alcune patologie che potrebbero essere confuse con la spondilolistesi:

  • lombalgia aspecifica
  • frattura vertebrale
  • neoplasia
  • stenosi lombare
  • ernia del disco
  • radiocolopatia

Tra i diversi esami strumentali, quello che si usa principalmente per diagnosticare la spondilolistesi è la radiografia Rx. Questa permette di osservare lo scivolamento della vertebra e aiuta a rilevare il grado dello scivolamento. Una volta appurata la patologia si dovranno eseguire ulteriori radiografie dinamiche, cioè in completa flessione e in completa estensione.

In alcuni casi, se il medico ha dei dubbi rispetto all’origine e vuole valutare meglio la rottura dell’istmo vertebrale allora sarà opportuno aggiungere una risonanza magnetica così da poter individuare la presenza di edema della spongiosa ossea. Inoltre, la risonanza fornisce anche delle informazioni sullo stato dei dischi intervertebrali e come si comporta lo spazio del canale vertebrale; questo è fondamentale in quanto se è presente una strozzatura allora vi è anche un problema neurologico. In tal caso si passa al migliore strumento di diagnosi per la spondilolistesi, ovvero la TAC. La tomografia computerizzata fornisce in maniera accurata l’anatomia delle vertebre e la loro posizione oltre, ovviamente, a mostrare l’infiltrazione del tumore e quanto abbia danneggiato la vertebra.

Trattamento spondilolistesi e spondilolisi

Il trattamento per la spondilolistesi e spondilosi può essere sia conservativo che chirurgico: nei casi in cui lo scivolamento è minore del 50% sarà possibile ricorrere al trattamento conservativo, in cui si usano farmaci antinfiammatori, fisioterapia e infiltrazioni ed è indicato principalmente per i soggetti giovani.

La fisioterapia per curare la spondilolistesi è fondamentale ed è ancora più importante farla da un fisioterapista preparato e specializzato, questo perché basta davvero poco per creare nuove problematiche e peggiorare una situazione già precaria.

La fisioterapia, quindi, è indicata per i primi due gradi e dovrà essere concordata con l’ortopedico e il neurochirurgo, generalmente il trattamento si divide in due fasi:

  1. Fase 1: questa fase è orientata alla diminuzione del dolore e per farlo il terapista usa delle tecniche manuali specifiche su addome, glutei e colonna e in aggiunta alcuni elettromedicali come: tecarterapia, laserterapia, massoterapia e strumenti lastm. In queta fase può essere utile un piccolo corsetto o busto lombare con l’obbiettivo di sostenere la muscolatura, attenzione però perché non va mantenuto tutto il giorno in quanto si potrebbe ottenere un effetto contrario.
  2. Fase 2: questa fase rappresenta la vera e propria cura poiché il fisioterapista cercherà di stabilizzare le forze che spingono lo scivolamento della vertebra, sarà fondamentale lavorare sui muscoli stabilizzatori della colonna. Ogni terapia va eseguita almeno 2 volte a settimana e tutti gli esercizi dovranno essere effettuati in assenza di dolore e tenendo conto dell’età generale del paziente. Nella fase successiva bisognerà fare particolare attenzione alla rieducazione posturale, fondamentale per regolarizzare le catene muscolari anteriori e posteriori, un ottimo metodo è la rieducazione posturale Mezieres.

I soggetti affetti da questa patologia non trovano una cura definitiva ma trovano un trattamento mirato e continuo nel tempo che migliora la qualità della vita e della sintomatologia, ma molto spesso riesce anche a bloccare lo sviluppo della malattia.

Trattamento chirurgico spondilolistesi e spondilolisi

La terapia chirurgica è indicata in questi casi:

  • pazienti con sintomi cronici e disabilitanti
  • quando la terapia conservativa non ha funzionato
  • pazienti con grado di scivolamento superiore al 2
  • quando i soggetti presentano un progressivo deficit neurologico

La chirurgia, in questo caso, ha lo scopo di ottenere una fusione solida delle vertebre, correggere la deformità, decomprimere la radice nervosa e eliminare il dolore. Esistono varie tecniche che possono essere utilizzate negli interventi di spondilolistesi che il chirurgo sceglierà secondo le condizioni del paziente. L’intervento più utilizzato è quello di artrodesi in cui si blocca la progressione dello scivolamento e si corregge la deformità fornendo sollievo dai sintomi. Dopo l’operazione chirurgica il paziente deve essere riabilitato e deve seguire un percorso con un fisioterapista, il quale aiuterà il paziente a rinforzare la muscolatura e gestire il dolore. Infine a seguito dell’intervento è possibile avere alcune complicazioni come:

  1. sindrome della cauda equina
  2. lesione della radice nervosa
  3. parestesia o disestesia
  4. deficit neurologici
  5. pseudoartrosi
  6. lesione durale

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