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8 Settembre 2021Nel momento in cui si avvertono i primi sintomi di un declino cognitivo occorrono esercizi di memoria e la logopedia per anziani.
Risulta molto importante correre ai ripari cercando di allenare la mente il più possibile e fornire strategie di comunicazione adatte alla disabilità.
Dagli albori dell’umanità, la comunicazione è relazione.
Da quando siamo comparsi sulla terra, abbiamo sempre cercato di comunicare tra noi: inizialmente grazie a pitture e disegni e successivamente siamo passati a formulare versi che con il tempo sono diventati lingue, idiomi e timbri vocali. Per comunicare ci affidiamo ad un immenso archivio di parole e significati elaborati dai primi giorni della nostra vita e se questo archivio fosse compromesso in seguito ad un ictus o in seguito ad una demenza, il nostro mondo di rapporti interpersonali terminerebbe. Senza il linguaggio, si alzano muri di silenzio che portano a infinite combinazioni di sofferenza, rabbia e vergogna
Sintomi declino cognitivo
Questi sono alcuni dei sintomi più diffusi quando si parla di declino cognitivo:
- Perdita di memoria: dimenticanza frequente o confusione mentale
- Difficoltà nelle attività quotidiane: può capitare magari di preparare un pasto e poi dimenticarlo di averlo cucinato
- Problemi di linguaggio: molto spesso può capitare di dimenticare il nome di una persona o di un oggetto, ma questo diventa un problema quando non si tratta solo di nomi ma di parole semplici o sostituirle con parole non idonee al contesto.
- Disorientamento nel tempo e nello spazio: può capitare di avvertire un forte senso di disorientamento e non ricordarsi dove si stia andando o dovesi a casa.
- Diminuzione della capacità di giudizio: rendersi conto troppo tardi che magari si è usciti a fare la spesa con il pigiama.
- Difficoltà nel pensiero astratto: risulta sempre più complicato formulare pensieri astratti come calcoli o riconoscere numeri
- La cosa giusta al posto sbagliato: può capitare di mettere oggetti in luoghi inappropriati come il telecomando nel frigorifero e no ricordi come ci siano finiti lì dentro.
- Cambiamenti di umore e personalità: Uno dei sintomi più comuni sono i continui sbalzi di umore che lasciano al paziente un forte senso di disagio e amarezza. Anche la personalità cambia, portando molto spesso a comportamenti sfacciati o volgari.
Valutazione logopedica e strategie per decadimento cognitivo
Nel momento in cui emergono questi sintomi, una valutazione logopedica è fondamentale per determinare non solo le aree della comunicazione che sono state compromesse ma anche le strategie per affrontare e gestirle al meglio. Le strategie per intervenire sul decadimento cognitivo sono tre:
- Stimolazione cognitiva: intervento mirato a rallentare il deterioramento cognitivo
- Riabilitazione cognitiva: si intendono tutti quegli esercizi volti a ripristinare le funzioni cognitive che sono state compromesse
- Allenamento cognitivo: sono tutti gli esercizi terapeutici che permettono si mantenere e rinforzare il rendimento cognitivo.
Ora elenchiamo una serie di esercizi logopedici che possono essere svolti anche a casa, ma prima è sempre consigliabile effettuare una visita da un medico logopedista specializzato, il quale può essere trovato facilmente in uno dei nostri sette centri di riabilitazione:
- Trascrivere su un foglio tutto ciò che è utile: formulare una lista che contenga tutte le attività da fare durante il giorno, oltre che ad essere di grande aiuto per l’organizzazione della vita quotidiana è un buon esercizio per mantenere attiva la mente.
- Per allenare la memoria visiva un album di foto potrebbe essere perfetto: cercare di ricordare i nomi dei parenti, il periodo storico e dove è stata scattata la foto è un ottimo esercizio per la componente visiva della memoria.
- Se avete una buona memoria uditiva, un ottimo allentamento sarebbe quello di imparare le canzoni preferite a memoria
- Arricchite e aggiornate il vostro vocabolario, un ottimo metodo è fare pratica con cruciverba o giochi simili e una volta imparate le parole nuove cercare anche di utilizzare in vari contesti. Alto esercizio da fare simile a questo, è annotare su un foglio tutte le parole che iniziano per la A e via via fare tutto l’alfabeto
- Tenersi sempre aggiornati su ciò che accade nel mondo e fare molti giochi di memoria visiva e di punteggio come gli scacchi o le carte.
Se nel caso il decadimento cognitivo fosse causato da un ictus e quindi da un’afasia, gli esercizi da poter fare sono i seguenti:
- Esercizi di logopedia per la respirazione:
regolare la respirazione mentre si parla è fondamentale, un buon esercizio è pianificare le pause respiratorie ripetendo frasi e respiri a te stesso per padroneggiare la respirazione
- Esercizi logopedici per impostare la lingua:
la logopedia mira anche al rafforzamento del muscolo della lingua, il miglior esercizio per farlo è spingere la lingua per alcuni secondi e tirala poi indietro, ripetere per più volte al giorno. Allo stesso modo muovere la lingua a destra e a sinistra cercando il naso
- Esercizi motori di logopedia:
un altro semplice esercizio che migliora le capacità motorie orali è esercitarsi a sorridere davanti allo specchio, bisogna sorridere e poi rilassarsi ripetendo questo movimento quante più volte è possibile. Lo specchio è un ottimo amico poiché fornisce un feedback, che è combustibile per il tuo cervello
- Esercizi di logopedia per il suono:
Gli esercizi che prevedono la ripetizione di suoni simili sono utili all’ apparto sonoro, soprattutto la ripetizione associando una consonante ad una vocale, ad esempio:”ra, re, ri, ro ru … ec”. Questa sequenza aiuterà alla bocca e alla lingua di esercitarsi a formare suoni e parole.
- Esercizi con attività ludiche
Talvolta può capitare che il problema non è la formazione fisica delle parole ma formare la parola a cui si sta pensando. Quindi per rafforzare la connessione tra parole e cose, ci si può interrogare guardando le immagini ed esercitarti a pronunciare la parola visualizzata. Prova ripetere questa parola più volte così da padroneggiare veramente la pronuncia e l’uso della muscolatura della bocca.
Consigli per chi è a stretto contatto con il paziente:
Per chi segue il paziente è importante che gli interessi e le passioni non si perdano. Bisogna rispettare i tempi del paziente e anche le sue tempistiche di elaborazione. È utile durante il giorno porre delle domande del tipo: che giorno è? Tu sei nato il? Che anno è? Come si chiamava quel parente che abbiamo visto a?.
Non bisogna forzarlo ma cogliere l’attimo giusto in cui invogliarlo e proporgli la vostra attività tenendo sempre conto dell’obbiettivo che si vuol raggiungere. La condivisione è ciò che regalerà serenità