Fratture ossee e tecniche riabilitative
9 Luglio 2024CEFALEA TENSIVA
La cefalea tensiva, anche chiamata cefalea muscolo-tensiva, è il tipo di mal di testa più comune e diffuso nella popolazione generale. Si caratterizza per un dolore persistente, non pulsante, di intensità da lieve a moderata, che interessa solitamente la regione frontale, temporale e occipitale della testa. La cefalea tensiva colpisce maggiormente il sesso femminile e prevalentemente coloro che trascorrono molto tempo sedute in posizioni scorrette o accumulano stress. Anche la cattiva occlusione dentaria, la mancanza di riposo, la cervicalgia e l'astenopia (stanchezza visiva) possono contribuire alla comparsa della cefalea di tipo tensivo. Il disturbo può essere correlato anche alla depressione o all'ansia: difatti esiste una forma di mal di testa non associata alla tensione muscolare ma di sola origine psicologica.
Quali sono i sintomi di una cefalea tensiva?
I sintomi principali della cefalea tensiva sono:
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- Mal di testa persistente, non pulsante, di intensità da lieve a moderata, che interessa solitamente la regione frontale, temporale e occipitale della testa
- Dolore percepito come un peso o un cerchio alla testa, tipo morsa o pressione, mai pulsante ma ondulante
- Durata variabile: da mezz'ora a 7 giorni nelle forme episodiche, mentre può essere continuo per ore, giorni o settimane nelle forme croniche
- Migliora con attività e specifici esercizi rilassanti
- Può essere accompagnata da fotofobia (sensibilità alla luce)
Quali sono le cause di comparsa?
Le principali cause della cefalea tensiva sono:
- Stati di stress fisico e mentale continui
- Posture scorrette, come durante il lavoro al computer o la lettura
- Anomalie della masticazione
- Ansia e depressione
- Insonnia e alterazioni del sonno
- Variazioni climatiche
- Predisposizione individuale
Anche se le cause esatte non sono del tutto note, la maggior parte degli specialisti ritiene che la cefalea tensiva dipenda principalmente da un'involontaria e continua contrazione dei muscoli della nuca, fronte, tempie, collo e spalle, spesso associata a condizioni di affaticamento e tensione. Alcuni studi suggeriscono che alla base del disturbo possano esserci anche alterazioni dei centri cerebrali che controllano la percezione del dolore e la tolleranza allo stress. Tuttavia, non ci sono ancora certezze assolute sull'origine della cefalea tensiva.
Come trattare la cefalea tensiva
Il trattamento della cefalea tensiva si basa su diverse opzioni, a seconda della gravità del disturbo:
Terapia sintomatica
- Analgesici comuni come paracetamolo, ibuprofene o acido acetilsalicilico per le forme lievi
- Evitare l'abuso di farmaci come oppioidi e barbiturici, che possono portare a cefalea da rebound
Terapia preventiva
- Rilassamento fisico e muscolare
- Moderata attività fisica
- Antidepressivi (in pazienti selezionati)
Terapie non farmacologiche
- Fisioterapia con esercizi mirati a rilassare la muscolatura cervicale e del capo
- Terapie cognitivo-comportamentali per gestire stress e ansia
- Biofeedback per imparare a rilassare i muscoli
- Agopuntura
Nella cefalea tensiva cronica, spesso refrattaria alle terapie, possono essere utili anche:
- Applicazione locale di caldo o freddo sulle zone dolenti
- Riposo
In sintesi, il trattamento prevede l'uso di analgesici per le forme lievi, farmaci specifici come antidepressivi per le forme croniche, associati a tecniche di rilassamento, terapie cognitive e fisioterapia. In alcuni casi, anche l'agopuntura può essere d'aiuto. L'obiettivo è ridurre la frequenza e l'intensità degli episodi dolorosi migliorando la gestione dello stress e della tensione muscolare.
Approccio osteopatico
L'osteopatia può essere un approccio efficace nel trattamento della cefalea tensiva, agendo sulle cause sottostanti il disturbo.
L'osteopata utilizza tecniche selezionate ad hoc per ogni paziente, mirando a rilassare la muscolatura e agire sulle strutture collegate al sistema nervoso vegetativo che gestiscono la vasodilatazione e la vasocostrizione.
L'intervento osteopatico si concentra sull'asse centrale (colonna vertebrale, bacino e occipite) utilizzando tecniche osteo-articolari, fasciali, funzionali, di energia muscolare ed eventuali thrust, escludendo tecniche viscerali e craniosacrali.
L'obiettivo è normalizzare le disfunzioni individuate per valutarne l'effetto sulla cefalea tensiva.
Quali sono alcune delle tecniche osteopatiche?
Tecniche di thrust: sono tecniche ad alta velocità e bassa ampiezza che producono uno "scrocchio", dando la sensazione che l'articolazione si sia sbloccata. Forzano la situazione per ristabilire un appropriato movimento fisiologico nell'articolazione disfunzionale.
Tecniche fasciali: utilizzano la forza intrinseca che sfrutta la tendenza del corpo a ricercare l'omeostasi, l'attività ritmica di tutti i tessuti che agisce per migliorare i fattori idrodinamici e bioenergetici intorno ai tessuti stessi e alle articolazioni con movimento ristretto.
Tecniche di energia muscolare: richiedono una collaborazione attiva del paziente, il quale deve esercitare una spinta contro la resistenza dell'osteopata, quindi una contrazione muscolare, in una certa direzione. Sono più sicure delle tecniche di thrust. Diversi studi pilota hanno dimostrato l'efficacia del trattamento osteopatico nel miglioramento dei sintomi della cefalea tensiva, riducendo frequenza, intensità e durata degli attacchi, diminuendo il ricorso ai farmaci e migliorando la qualità di vita dei pazienti
Quali sono i benefici dell’osteopatia per le cefalee tensive?
L'osteopatia può offrire diversi benefici nel trattamento delle cefalee tensive:
- Riduzione dei sintomi: diversi studi hanno dimostrato l'efficacia del trattamento osteopatico nel miglioramento dei sintomi della cefalea tensiva, riducendo frequenza, intensità e durata degli attacchi dolorosi.
- Diminuzione del ricorso ai farmaci: il trattamento osteopatico può aiutare a diminuire il ricorso ai farmaci, evitando effetti collaterali come la cefalea da rimbalzo causata dall'abuso di analgesici.
- Miglioramento della qualità di vita: agendo sulle cause alla base della cefalea tensiva, l'osteopatia può portare a un miglioramento significativo della qualità di vita dei pazienti.
- Approccio globale: l'osteopata valuta il paziente in modo olistico, considerando non solo la zona cervicale ma anche eventuali disfunzioni a livello di colonna vertebrale, bacino, articolazione temporo-mandibolare, visceri. Questo approccio a 360° permette di individuare e trattare la causa scatenante.
- Tecniche mirate: l'osteopata utilizza tecniche specifiche per ogni paziente, mirando alla distensione della muscolatura cervicale, cranica e masticatoria, agendo sulle strutture collegate al sistema nervoso vegetativo che regola la vasodilatazione e vasocostrizione.
- Risultati stabili a lungo termine: le correzioni osteopatiche, una volta effettuate, vengono mantenute e assimilate nel tempo, portando a una normalizzazione della situazione e a risultati stabili a lungo termine. In sintesi, l'osteopatia può rappresentare un approccio efficace e privo di effetti collaterali per trattare le cefalee tensive, agendo sulle cause scatenanti e migliorando significativamente la sintomatologia e la qualità di vita dei pazienti
Conclusioni
È importante considerare che diversi fattori esterni, non sempre controllabili, possono influenzare la quotidianità del paziente con cefalea tensiva, favorendo il ripresentarsi dei sintomi e predisponendolo a ricadute. Tra questi fattori rientrano:
- Fattori ambientali
- Fattori emozionali
- Fattori ormonali
- Stress
Sebbene non siano prevedibili, questi fattori possono essere tenuti sotto controllo educando il paziente a:
- Adottare uno stile di vita adeguato, andando a dormire e svegliandosi sempre alla stessa ora e limitando l'uso del telefonino prima di addormentarsi
- Eseguire semplici esercizi ripetibili, finalizzati a:
- Riequilibrare la respirazione e la frequenza cardiaca
- Allungare le catene fasciali
- Gestire lo stress psicofisico
- Combattere le posture scorrette assunte durante la giornata
- Riequilibrare la motilità viscerale
Questo approccio mira a predisporre il paziente a gestire in modo più efficace lo stress e le posture scorrette, favorendo il riequilibrio generale e riducendo il rischio di ricadute.