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20 Giugno 2019L’artrosi cervicale, conosciuta anche come “cervicartrosi” o “spondilosi cervicale”, è una patologia comune legata all’avanzare dell’età che colpisce il rachide cervicale e si manifesta attraverso la degenerazione dei dischi intervertebrali cervicali oppure è causata da malattie congenite alla colonna vertebrale.
La colonna cervicale è l’articolazione più complessa del corpo umano. È composta da 37 diverse articolazioni, la cui funzione è sostenere la testa e rendere possibile una gran numero di movimenti in relazione al tronco, nonché il controllo di tutti gli organi di senso: vista, udito, olfatto, gusto, tatto e propriocezione.
In assenza di particolari fattori, tale patologia, origina dall’usura della cartilagine e delle ossa.
Tendenzialmente, tale disturbo è presente in oltre il 90% delle persone di 60 anni di età. L’artrosi, si può però sviluppare anche da giovani: alcuni studi parlano di una manifestazione importante prima dei 30 anni.
Fattori di rischio
Oltre all’invecchiamento, posso entrare in gioco altri fattori che possono aumentare il rischio di spondilosi cervicale.
Questi includono:
lesioni al collo;artrite reumatoide;
attività legate al lavoro che mettono a dura prova il collo per il sollevamento di carichi pesanti; tenere il collo in una posizione scomoda per periodi di tempo prolungati o ripetere gli stessi movimenti del collo durante il giorno (stress ripetitivo) fattori genetici (storia familiare di spondilosi cervicale);
fumo;
essere sovrappeso e inattivo.
A scopo diagnostico, previo esame anamnestico e neurologico, si ricorre solitamente a radiografie cervicali, alla TAC, alla risonanza magnetica o all’elettromiografia.
Alcune persone affette da questa patologia, possono anche non accusare sintomi. Invece, per altri, i sintomi e i segni dell’artrosi cervicale solitamente sono:
cefalea e mal di testa;
sensazione di sabbiolina tra le vertebre;
dolore generalizzato delle strutture nervose;
vertigini;
rigidità al collo;
cervicalgia (dolore al collo);
torcicollo;
discopatia;
disturbi nell’equilibrio;
nevralgia;
sindrome dell’articolazione temporo-mandibolare.
problemi cervicale come dormire
forte dolorabilità diffusa
sforzo eccessivo
Lo scopo primario di ogni trattamento fisioterapico al riguardo, è quello di evitare l’immobilizzazione della zona interessata sia essa totale o parziale.
Durante la fase acuta, si cerca di ridurre il dolore e l’infiammazione dei tessuti.
Tra i vari trattamenti abbiamo:
- Termoterapia a seconda delle condizioni generali di salute del paziente può essere più superficiale o più profonda.
- Ultrasuoni:queste onde hanno un effetto meccanico di riscaldamento dei tessuti, e uno trofico che promuove la rigenerazione della zona danneggiata.
- Elettroterapia: attraverso il trattamento a media frequenza con correnti interferenziali.In questo caso, si collocano due elettrodi nella parte alta della colonna cervicale e altri due nella parte bassa, si connettono e si produce una sovrapposizione di correnti.La durata complessiva dei due trattamenti può oscillare tra i 15 e i 25 minuti.Successivamente, il trattamento a bassa frequenza, con correnti del tipo TENS.Si aumenta l’intensità fino a quando compare una sensazione di bruciore o formicolio intenso, senza arrivare a provocare la contrazione; generalmente nel tempo si produce assuefazione, per cui si potrà successivamente aumentarla ancora.La durata del trattamento è di almeno 30 minuti.