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Sindrome da iperpressione rotulea

Per comprendere la sindrome da iperpressione rotulea dobbiamo analizzare il ginocchio. All’ interno del nostro ginocchio è presente un’articolazione detta femoro-rotulea, questa è molto importante in quanto ci consente di effettuare tutti i movimenti di flesso-estensione. Questo è reso possibile, grazie alla forma di quest’ articolazione: la superfice posteriore della rotula crea uno “scudo” e la parte centrale è libera di scivolare in uno spazio detto “gola intercondiloidea” che funge da binario e permette i movimenti di scivolamento. In alcuni casi, può capitare che la rotula scorre più sul margine esterno del ginocchio aumentando l’attrito con il femore, questo malfunzionamento porta ad una condizione di infiammazione della cartilagine laterale della rotula e della gola intercondiloidea femorale.
Questa disfunzione è definita come “sindrome da iperpressione rotulea” e i fattori che la causano sono:

Trattamento sindrome da iperpressione rotulea

  1. ginocchia valgo
  2. sesso femminile
  3. tono muscolare insufficiente
  4. malformazione della gola intercondiloidea
  5. sovraccarico funzionale
    Il sintomo principale di questa patologia è il dolore. Nella maggior parte dei casi il dolore si irradia nella parte anteriore del ginocchio e si accentua durante la fase di movimento; un tipico sintomo è il cosiddetto “segno del cinema”, ovvero un dolore che si verifica dopo aver mantenuto una posizione seduta per molto tempo, dando quindi la necessità al ginocchio di doversi estendere.
    Per avere una diagnosi efficace è fondamentale lo storico del paziente e alcuni esami radiologici. Innanzitutto, bisogna valutare l’eventuale presenza di artrosi e poi tramite una radiografia o una risonanza magnetica capire se la tangenziale rotulea sia allineata nei confronti della gola intercondiloidea. Da un punto di vista clinico se la rotula tende a spostarsi lateralmente durante la flessione parliamo di sublussazione, se la rotula fuoriesce completamente dalla gola intercondiloidea allora siamo in una condizione di lussazione. In tutte e due i casi lo scorrimento anomalo della rotula può provocare nel tempo un vero e proprio consumo della cartilagine arrivando in alcuni casi ad una condropatia, ovvero un’infiammazione dovuta al logorio e all’usura della cartilagine sotto la rotula.

Esistono vari trattamenti utili contro l’iperpressione rotulea, in genere il più efficace è il trattamento conservativo:

Questo tipo di approccio è caratterizzato da: riposo, crioterapia, antiinfiammatori, tutori e fisioterapia. Molto spesso, è utile anche un ciclo di tecarterapia accompagnata da delle tecniche posturali (es ginnastica Mézières) o tecniche osteopatiche. Questo trattamento deve durare almeno dai 4 ai 6 mesi, fino al raggiungimento di un buon trofismo quadricipitale. Il paziente però dovrà essere cosciente che la sua problematica potrà spesso ritornare almeno ché non si ripeta questo trattamento ciclicamente, in media ogni 18 mesi.

In alternativa, quando siamo in una condizione di usura della cartilagine, si ricorre al metodo chirurgico:

Lo scopo del trattamento chirurgico è quello di ridurre l’attrito all’interno dell’articolazione femoro-rotulea; l’intervento viene eseguito in artroscopia, ovvero senza aprire l’articolazione. Si effettuano due piccole incisioni di 5 mm davanti del ginocchio e successivamente viene inserita una piccola telecamera per visualizzare le strutture articolari. L’intervento dura circa mezz’ora e necessita di un ricovero ospedaliero di circa 2 giorni. Il dolore dopo l’intervento, solitamente lieve-moderato, può essere facilmente controllato con antidolorifici.

Fisioterapia sindrome da iperpressione rotulea

La fisioterapia post-operatoria è fondamentale e bisogna limitare le attività pesanti nei primi 15 giorni per evitare che il ginocchio si gonfi. Già dal quindicesimo giorno si potrà essere in grado di guidare, la ripresa del lavoro dipende dalla professione del paziente e le attività sportive solitamente sono riprese dopo 1-2 mesi.

I risultati di questa tecnica sono molto incoraggianti, poiché si ottiene un miglioramento del dolore e della funzionalità del ginocchio in più dell’80% dei casi ed una buona centratura e stabilità della rotula in oltre il 90% dei casi.

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