C’è una certa riluttanza nella gente a riconoscere che i bambini, anche piccoli, possono soffrire di disturbi psichici. Non parlo dei più gravi, come le psicosi e l’autismo, in cui l’imponenza dei sintomi costringe i genitori a preoccuparsene per tempo e a rivolgersi al neuropsichiatria infantile, ma di quell’insieme variegata di sintomi che sono considerati espressione di conflitti nevrotici.
Esistono due principali tipi di nevrosi quali:

La nevrosi fobica: in cui è presente una paura irragionevole legata a situazioni specifiche.

La nevrosi ossessiva: in cui l’individuo è in lotta continua con delle idee che non riesce a scacciare.
Esistono una moltitudine di sintomi per individuarla, i quali possono essere semplici ma anche più gravi. Tuttavia, tra di essi, è possibile osservare dei punti in comune. Il soggetto nevrotico infatti ha un continuo senso di inferiorità, è perennemente vittima dei suoi conflitti interiori, vivendo così in uno stato di eterna angoscia. Egli inoltre è tendenzialmente infantile. È incapace di adattarsi alla realtà che lo circonda. È importante dire però che egli cerca in qualche modo di risolvere la sua situazione ma il più delle volte non riesce a raggiungere il suo obiettivo ed è portato di conseguenza a rispondere con la fuga, con la paura o attraverso l’aggressività.

La nevrosi quindi è legata a squilibri psichici. In particolare nell’infanzia, analizzare questi squilibri diventa importantissimo perché la sua rilevazione diventa una prevenzione in età adulta.

I segnali, si manifestano attraverso disturbi a livello caratteriale: il bambino risulta statico e controllato, è inoltre ostinato, esigente. Si osservano caratteristiche come la pigrizia e l’iperemotività, oppure a livello fisico: si rilevano balbuzie, tic o isteria.
Le cause più frequenti della nevrosi infantile si possono rilevare in modo particolare a livello affettivo, soprattutto nel contesto familiare. È proprio in questo contesto che essa si manifesta apertamente, in quanto la famiglia è il luogo dove il bambino si sente a suo agio, dove non ha paura di essere giudicato, dove può essere sé stesso. A causare la nevrosi, dunque, è un’esperienza affettiva traumatica, cioè una situazione emotiva inadeguata per la personalità del bambino. Tale esperienza può essere vissuta dal bambino in maniera angosciante, senza che effettivamente lo sia.
Grazie all’aiuto dello psicologo e mediante un trattamento specifico e adeguato, la nevrosi si può rilevare e curare; questo è possibile attraverso l’utilizzo di particolari test come ad esempio giochi di marionette o disegni, attraverso cui il bambino riesce a proiettare i suoi sentimenti più profondi. E’ infatti lo psicoterapeuta stesso che diagnostica questo disturbo e che prende in carico il bambino, attraverso un percorso adeguato di terapia infantile.

Per concludere, possiamo affermare come le nevrosi, seppur frequenti, siano però considerate meno gravi, se paragonate ad altri disturbi, ad esempio la psicosi, poiché l’individuo riesce comunque a mantenere le sue relazioni con l’esterno e alcuni aspetti della sua personalità, nonostante alcune sue funzioni siano danneggiate.

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