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La stenosi cervicale

Con il termine stenosi, si indica un restringimento di un passaggio vertebrale anche detto “dotto”. Questo causa il restringimento del midollo spinale, il quale viene compresso portando ad una condizione dolorosa invalidante, ma in alcuni casi può essere anche asintomatico.

Principalmente i soggetti più colpiti sono sopra i 50anni d’età confermando come l’età sia la causa principale di questa patologia, altre cause possono essere:

  • La spondilolistesi
  • Il morbo di Paget
  • Tumori cervicali
  • Gravi traumi alla colonna
  • Ernia del disco

La stenosi del tratto cervicale, inoltre, può essere favorita da alcuni fattori di rischio come:

  • tabagismo
  • obesità
  • diabete mellito

Le conseguenze della stenosi cervicale spesso sono invalidanti e possono portare a problemi del tipo:

  1. inspessimento e indurimento dei legamenti vertebrali
  2. allargamento di ossa e articolazione con formazione di osteofiti
  3. protrusione dei dischi intervertebrali
  4. scivolamento delle vertebre

Per quanto riguarda la sintomatologia è graduale nel tempo, quando il restringimento non comprime la terminazione nervosa la patologia è asintomatica. Al contrario, se si presenta una stenosi cervicale degenerativa che comprime la terminazione nervosa i sintomi saranno cronici e tendenti al peggioramento

I sintomi più comuni sono:

  • cervicalgia, comunemente chiamata cervicale, dolore a livello del collo
  • cervicobrachialgia, dolore al collo e alle braccia
  • sensazione di calore alle spalle
  • il segno di Hermitte, scossa improvvisa del collo
  • disturbi dell’equilibrio
  • problemi di manualità

L’intensità dei seguenti sintomi ovviamente dipende dall’entità della compressione del midollo spinale e dalla presenza di pressione all’ altezza delle radici nei nervi spinali

La diagnosi della stenosi cervicale

La diagnosi per la stenosi cervicale si effettua tramite vari esami di imaging accompagnati dall’ anamnesi del paziente, i test da effettuare sono:

  • radiografia della colonna
  • mielografia
  • risonanza magnetica, che individua lo stato della compressione sul midollo spinale
  • tac

Trattamento conservativo della stenosi cervicale

Quando si parla della schiena il primo approccio è sempre conservativo. Questo perché la colonna anche se è una struttura molto forte, è anche molto complessa e si cerca di intervenire chirurgicamente solo in casi estremi.

Analizziamo, quindi, l’approccio conservativo:

I trattamenti conservativi non curano definitamente il restringimento, ma mirano a eliminare la sintomatologia senza eliminare la causa. Nella maggior parte dei casi questo risulta il trattamento più efficace anche se non risolve il problema reale.

  • L’ approccio conservativo può essere usato quando:
  • la stenosi cervicale è causata dall’ invecchiamento
  • la patologia non è data da un tumore spinale
  • il dolore è intenso e non influisce troppo sulle attività quotidiane

Una volta rispettate queste condizioni, si usano i seguenti rimedi:

  1. farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)
  2. iniezione di cortisone (se i FANS sono inefficaci)
  3. fisioterapia, fondamentale per questa condizione e adatta per il rinforzo muscolare.
  4. astensione da qualsiasi tipo di attività che provoca la sintomatologia
  5. oppioidi a lunga durata
  6. farmaci che intervengono sulla percezione del dolore (antidepressivi, antiepilettici)
  7. uso di un collare cervicale
  8. se la causa è l’artrosi si possono provare integratori a base di glucosamina e condroitina
  9. riduzione del peso corporeo
  10. terapie fisiche strumentali,
  11. tecarterpia
  12. laser yag
  13. ultrasuoni
  14. elettrostimolazione
  15. radiofrequenza
  16. terapie fisiche manuali
  17. trattamenti osteopatici
  18. massoterapia
  19. manipolazione dei trigger point
  20. rieducazione posturale con metodo Mezieres

Trattamento chirurgico della stenosi cervicale

Nel momento in cui le cure conservativa risultano inadeguate, è necessario passare al trattamento chirurgico per trattare la stenosi celebrale.

Questa soluzione è drastica e viene presa solo nei casi in cui:

  • è presente un tumore spinale
  • il dolore è invalidante e persistente
  • si presentano deficit neurologici
  • è presente una grave ernia del disco

L’intervento sarà diverso a seconda del fattore scatenante del restringimento, tra le varie opzioni vediamo:

  1. microdiscectomia con protesi cervicale: se il problema è l’ernia del disco cervicale
  2. laminoplastica, se la microdisectomia non è efficace e il restringimento è presente su tre livelli della colonna
  3. laminectomia decompressiva, adatta alla decompressione delle radici nervose e del midollo
  4. rimozione della massa tumorale, nei casi in cui la radioterapia e la chemio risultano inefficaci

A seguito dell’operazione seguirà un periodo di fisioterapia e riabilitazione, in gran parte dei casi l’intervento risolve completamente la stenosi. Ovviamente potrebbero esserci delle complicanze e dei rischi del tipo: infezioni, lesioni ad una radice, rottura del sistema di stabilizzazione, pull-out di una vite.

Tecarterapia

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